Luigi, il compagno di mia madre è un bell’uomo sulla cinquantina.
Non vive con noi, ma spesso resta a casa per l’intero week end.
Non mi era mai venuto in mente che potesse essere attratto da me, e invece…
Un giovedì pomeriggio era a casa e mia madre, fuori per lavoro, sarebbe rientrata solo per la cena.
A pranzo continuava a fissarmi il culo, ed era da un po’ che faceva battutine ambigue molto fraintendibili.
A dirla tutta, molte sere mi ero toccata pensando a Luigi, chessò, sarà l’intrigo del proibito o il semplice fatto che mi eccitava tantissimo l’idea di scoparmi lo stesso uomo che si scopava mia madre.
Fatto sta che non avrei mai fatto il primo passo, ma in caso contrario non avrei esitato a cogliere l’occasione.
E l’occasione arrivò nel tardo pomeriggio, proprio nel momento in cui, mia madre, sarebbe potuta rientrare. Lui era seduto al pc ed io gli avevo portato un tè. Quando mi giro per andare mi ritrovo la sua mano sul culo che mi palpava il leggings attillato.
“Hai proprio un bel culo, sai?” mi fa.
“E tu? Cos’hai di bello da farmi toccare?”
Tirò fuori un
cazzo enorme , mi prese per i capelli e senza parlare me lo infilò tutto in bocca. Iniziò a godere come un matto mentre glielo succhiavo con una voglia incredibile. Leccavo piano il glande e la punta per poi ingoiarlo tutto in un risucchio orgasmico. Poi mi alza, mi gira e mi strappa il leggings, senza toglierli si crea un’apertura su tutto il culo e la figa ed inizia a leccarmi, poi quando vede che sono bagnata in maniera assurda, mi infila tutto il suo pisello dentro sbattendomi sul tavolo. Inizia a scoparmi con forza e rapidità.
“Mi ma…dre potrebbe to…rna..re” riesco a dire.
E lui ancora più eccitato: “Ah si? E allora vedrà come ti vengo nel culo!”
Intanto continuava a spingermelo dentro senza fermarsi mai, poi prese un aggeggio di mia madre, una roba
COSì , ed iniziò a sculacciarmi sbattendomelo sul culo e sulla schiena.
Provai un eccitazione incredibile ed esplosi in un orgasmo infinito, riempendogli il pisello di liquido.
Lui non si trattenne e mi riempì la schiena di sperma caldissimo….
Nel silenzio dei nostri respiri affannati, d’un tratto, si sentì la macchina di mia madre che parcheggiava in giardino.
